“Clientelismo allo stato puro. Non c’è altro modo per definire la diabolica macchina messa in piedi dal Pd per far assumere alla Regione Lazio, e nello specifico all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, ben 16 funzionari di categoria C con un escatomage che dimostra come il famoso slogan ‘La Regione Lazio deve essere una casa di vetro’ tanto caro al presidente Zingaretti sia carta straccia, uno specchietto per le allodole. Ma quale casa di vetro? Ma quale trasparenza? Ma quale rivoluzione e riorganizzazione amministrativa?” Lo dichiara il consigliere regionale Fdi Massimiliano Maselli, commentando quanto riportato dal ‘Il Fatto quotidiano’, a proposito della procedura che ha portato in poco tempo all’assunzione di militanti vari, soprattutto del Pd, presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio. “Il Pd perde il pelo ma non il vizio, e cosi continua allegramente a fare il buono e cattivo tempo, utilizzando le istituzioni per infilare uomini a loro vicini, con procedure che, seppur legittime (almeno cosi sembra), in realtà vengono studiate nel minimo dettaglio e pilotate per favorire i propri adepti. Insomma, gli interessi di partito e di bottega prevalgono sulla collettività e sulla trasparenza delle procedure, mandando a farsi benedire il merito di cui il presidente Zingaretti si riempie quotidianamente la bocca. E mi domando se il consigliere capitolino Marco Palumbo, anche lui assunto in Regione, avrà almeno la decenza di dimettersi dalla commissione capitolina che, guarda caso, si occupa proprio di trasparenza. E che dire del M5S, visto che le persone assunte all’ufficio di presidenza fanno riferimento anche a loro ? Se dal Pd, partito da sempre manovratore di palazzo, certe operazioni purtroppo non destano più tanto scalpore, direi che nei confronti di chi avrebbe dovuto aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno l’imbarazzo è notevole. Sarà l’effetto del nuovo corso Letta- Conte? Un’ ultima amara annotazione – conclude Maselli – questa operazione è la conferma che purtroppo nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale non c’è chi controlla e fa veramente opposizione.”