Sono venuto a conoscenza di una lettera del Direttore Regionale del Personale dove viene comunicata la nuova organizzazione delle sedi regionali che prevede la chiusura di via del Serafico, via del Tintoretto, via Capitan Bavastro e via del Giorgione, e lo spostamento dei dipendenti in una nuova sede presso via Anagnina 221. Trovo innanzitutto singolare che tale comunicazione venga data prima della sua approvazione in Giunta per l’autorizzazione e soprattutto prima della stipula del contratto di locazione per la nuova sede. E trovo altresì scorretto dal punto vista istituzionale che Zingaretti non ne abbia messo a conoscenza i capigruppo dei partiti rappresentati in Consiglio Regionale. Nel merito, anche se non si conosce l’importo della locazione passiva, dovremmo essere di fronte ad una decisione che ha come obiettivo quello del contenimento dei costi e di un maggior efficientamento dell’organizzazione regionale . Ciò che suscita forte perplessità è l’ubicazione della nuova sede, perché quelle che verranno chiuse perderanno il loro naturale ‘collegamento’ con la vicina sede centrale di via R.R. Garibaldi. Si tratta quindi di una riforma a metà, perché sarebbe molto più utile individuare un’area, centrale e ben collegata, dove trasferire tutte le sedi regionali, quindi anche gli uffici della Giunta (in via R. R. Garibaldi), le società controllate dalla Regione Lazio e il Consiglio regionale. O quanto meno dove poter accorpare le prime due. Solo così si otterrebbe una vera razionalizzazione in grado di migliorare il funzionamento dell’attività ammnistrativa regionale e di ridurre fortemente le spese. Inoltre raggiungere la nuova sede sull’Anagnina creerà enormi disagi e problemi ai dipendenti.